sabato 12 luglio 2025

→Coltivare le fotografie

Almudena Romero

Sabato 12 luglio abbiamo condiviso sotto il grande ulivo la restituzione del progetto Coltivare le fotografie, frutto dell’incontro dell’artista e fotografa Almudena Romero (Madrid, 1986) con le piante dell’azienda durante la sua residenza dal 2 al 12 luglio 2025. Dopo avere osservato le varie specie botaniche presenti, l’artista ha scelto alcune foglie con le quali ha iniziato un dialogo. Con alcune ha composto un piccolo erbario; poi ha realizzato due opere con due foglie, una di gelsomino stephanotis e un’altra di gelso nero, sulle quali ha impresso il negativo delle sue mani attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana durante l’esposizione al sole e le ha successivamente ricoperte di una resina vegetale.

“Creo affidandomi alla luce del sole senza l’uso di prodotti chimici o inchiostri ma applicando negativi sulle foglie che lascio alla luce del sole o che stampo su piante vive usando un proiettore digitale”, ha dichiarato l’artista.

Profonda conoscitrice dei processi fotografici del XIX secolo, inclusi quelli applicati alle piante, come la fotosintesi e la fotoperiodicità, Almudena Romero crea fotografie effimere che in alcuni casi sono durature nel tempo, grazie all’immersione delle foglie in una resina vegetale. La sua pratica artistica esplora criticamente la fotografia attraverso la coltivazione biologica di immagini viventi, utilizzando esclusivamente pigmenti vegetali generati dalla fotosintesi e dalla luce solare. Questo progetto mette in discussione l’uso di prodotti chimici e fotocamere tradizionali, proponendo una riflessione radicale sulla sostenibilità e l’ecologia visiva nell’era dell’Antropocene.

Le sue creazioni non sono semplici rappresentazioni visive, ma entità performative e autonome le cui trasformazioni materiali mettono in discussione le nozioni convenzionali di autorialità, permanenza e rappresentazione fotografica, propone una fotografia biologica non estrattiva radicata nell’ecologia contemporanea.

I suoi oggetti-immagine e le sue esperienze fotografiche ampliano la nostra comprensione dell’arte fotografica e del mondo naturale e al tempo stesso ridefiniscono il concetto stesso di fotografia, trasformandola in un dialogo continuo tra arte, scienza e natura.

La fragilità delle sue opere introduce una concezione della fotografia come processo performativo al servizio della riflessione e dell’espressione di sé, per una comprensione più ampia del mezzo fotografico. I suoi oggetti-immagine e le sue esperienze fotografiche ampliano la nostra comprensione dell’arte fotografica e del mondo naturale.

Nell’ambito della residenza, giovedi 10 luglio alle ore 18.00 l’artista ha dialogato insieme a Maria Rosa Sossai con la comunità di Castelbuono nel chiostro del Museo naturalistico Minà Palumbo di Castelbuono.

Almudena Romero
per Azienda Agricola Vanessa Cardui, Comune di Collesano (PA)
sabato 12 luglio 2025

Bio dell’artista

Le opere di Almudena Romero (Madrid, 1986) https://www.almudenaromero.co.uk sono state esposte presso istituzioni pubbliche internazionali, tra cui il Victoria and Albert Museum (Regno Unito), la National Portrait Gallery (Regno Unito), la TATE Modern-TATE Exchange (Regno Unito), la Photographers’ Gallery (Regno Unito), il Tsinghua Art Museum (Svizzera), Le Cent-Quatre Paris (Francia), la University of the Arts London (Regno Unito) e festival fotografici internazionali come Les Rencontres d’Arles (Francia), il Belfast Photo Festival (Regno Unito) e la Brighton Photo Biennale (Regno Unito). Ha ricevuto borse di studio dall’Heritage Lottery Fund, dal Creative Europe Fund, dall’Arts Council England (2021, 2020, 2018), dalla London Community Foundation (2019) e premi da fondazioni private come la Richard and Siobhán Coward Foundation, l’Eaton Fund, la Harnisch Foundation, la Sarabande Foundation e BMW France Culture.

Almudena Romero
scrive al medico,
naturalista e illustratore
Francesco Minà Palumbo

Gentile Francesco Minà Palumbo,

Concludere la mia residenza artistica in Sicilia sotto il segno della Sua eredità è stato per me un privilegio profondo. Il rigore e la passione con cui ha documentato la biodiversità delle Madonie continuano a ispirare chi, come me, esplora il legame tra arte, scienza e natura.

Alcune delle mie opere, un piccolo erbario, riposeranno simbolicamente sotto i Suoi libri, enciclopedici e solidi, come fondamenta ideali. Ma la mia ambizione è tornare in Sicilia e realizzare la mia prima fotografia vivente pensata per durare decenni: un’opera tra land art e installazione, radicata nella memoria, nella luce e nella terra che Lei ha amato e studiato con tanta dedizione.

Non si può mai sapere in che modo un’eredità si trasmetta nel tempo, ma posso confermare che i Suoi ammiratori oggi fanno fiorire residenze artistiche, come Pippi e Maria Rosa con Vanessa Cardui. E il Suo museo, dove ho avuto il piacere di condividere il mio lavoro, è custodito con calore e dedizione dalle persone del luogo, che continuano a renderlo vivo.

 

Con stima e riconoscenza,
Almudena Romero